Questo lavoretto era stato eseguito prima della riedizione Hornby, che mi
avrebbe fatto risparmiare qualche ora di fatica... E la D341 Oskar era
ancora nei sogni dei progettisti! Certo, oggi la cassa è brutta, fuori
scala, i fari sono ancora i vecchi, sovradimensionati, retaggio del modello
Rivarossi, mancano le scalette per salire in cabina, e così via, ma il mio
scopo era migliorare quella che avevo, e renderla in grado di muoversi in
maniera (più) fluida... Il lavoro si è diviso in due parti: meccanica e
cassa.
La modifica alla meccanica è stata mirata all'ottenimento dell'appoggio
isostatico: ben consapevole di non poter arrivare ad un appoggio integrale
(cioè non solo della cassa sui carrelli, ma anche dei singoli assi rispetto
ai carrelli), così come di non poter creare una trazione bassa senza
stravolgere la meccanica o lasciare la motorizzazione su un solo carrello,
mi sono accontentato della soluzione più semplice, anche considerato il tipo
di servizio svolto dal locomotore vero.
L'appoggio è stato costruito con una piccola lamiera ad L, larga quanto
le fiancate del telaio. Sul coperchio del riduttore ho poi applicato una
lamiera, più che altro per avere una base che non patisse lo sfregamento del
puntone.

Una volta fatto questo, ho misurato la distanza in altezza tra questa
lamiera e l'estremità del telaio, ed ho cercato qualcosa che fungesse da
puntone, che avesse quella misura. Ho finito per trovarlo in un dado in cui
mi si era rotta una vite (a dire il vero si era rotta la testa, perchè avevo
stretto troppo...), di cui l'estremità era sporgente per qualche mm. Ho
saldato il dado in centro alla barretta ad L, ed ho limato la punta della
vite per portarla alla misura voluta, e per smussarne un pò l'estremità. Una
volta fatto questo, ho incollato la barretta al telaio, verificando che non
ci fossero interferenze. Va fatto ancora un lavoro: il carrello è ancora
vincolato lateralmente dalle due alette di appoggio, che devono quindi
essere rimosse. Per fare questo bisogna sganciare il carrello (senza perdere
il giunto, che cadrà sicuramente), e tagliare i due puntoni, o
assottigliarli. Poi rimontare il carrello (il giunto... ricordatevi di
rimetterlo a posto...), ed il lavoro è finito!


Per la cassa il primo lavoro è stato il distacco della parete del
serbatoio dalla fiancata, e la successiva applicazione al telaio, dopo
averlo leggermente ristretto. Ne ho approfittato per riempire il serbatoio
di pallini di piombo, zavorrando ulteriormente il modello. Dopo la
carteggiatura, sono passato a riverniciare il tutto in verde.


Sul resto della cassa piccoli ritocchi: volendo portare il modello
indietro nel tempo, ho innanzitutto eliminato il terzo faro, stuccando
l'area, così come i quattro mancorrenti sul tetto; ho poi eliminato tutti i
supporti dei corrimano anteriori, e ricostruito tutti i corrimano con del
filo. Qualche ritocco di colore, un bel vomere pieghevole, ed il lavoro è
fatto!



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