L'Italia della Belle Epoque si sta allargando. Con la versione 4 di "Linee Toscane" è possibile viaggiare tra Firenze e
le principali città della Toscana, con la "Porrettana" Firenze è finalmente collegata a Bologna e questa primavera sarà
pubblicata la "Milano-Bologna" di Giuseppe (Gimo).
Questa varietà di linee storiche permette di elaborare activity che possono essere collegate l'una all'altra e utilizzate
sui diversi scenari. Possiamo quindi pensare di fare un viaggio virtuale da Firenze a Milano, con cambio di trazione a
Bologna come nella realtà, oppure un treno merci che da Bologna raggiunga il porto di Livorno o un treno che da una
qualsiasi città raggiunga le cure termali di Bagni di Montecatini. Non ci sono limiti per la fantasia.
Per rendere possibile questa compatibilità, questi tre scenari hanno le stazioni in comune completamente identiche, nel tracciato,
nella segnalazione e nel paesaggio in modo da conservare l'illusione della continuità del viaggio virtuale, nello spazio e nel tempo.
Ci auguriamo infine che chi ci segue e si diverte con queste linee e le activity dedicate, vinca la diffidenza e il timore
nei confronti dell'editor e si lasci affascinare dallo sferragliare delle carrozze e dal respiro delle vaporiere e, orario allamano,
realizzi e proponga nuove activity e nuove avventure su questi affascinanti binari del passato per la gioia di tutti gli
appassionati.
Gli ultimi anni del 1800 e fino allo scoppio della grande guerra nel 1914, prendono il nome di Bella Epoque. La tecnologia faceva passi da gigante ed il benessere
interessava sempre più famiglie. Era l’epoca dei primi voli su rudimentali aerei, delle grandi esplorazioni, della nascita dell’automobile e, naturalmente, del trasporto
su rotaia. Il treno, frutto della rivoluzione industriale nata proprio in Europa, era il mezzo più veloce per spostarsi sulla terra ferma. Basti pensare che un viaggio da
Livorno a Firenze, nel 1840, poteva durare circa 48 ore per le merci e 10 per le persone. Solo dieci anni dopo, con l’apertura della Leopolda, lo stesso viaggio
era coperto in due ore e mezza! Questi anni erano, indipendentemente dalle vicende politiche, un periodo di crescente benessere e culturalmente ed artisticamente
vivaci. Il treno entrava a far parte delle abitudini delle persone, le masse dalle campagne si spostavano più facilmente nelle città favorendo i commerci e nacquero i
primi lavoratori pendolari nel senso attuale del termine. Le locomotive, che fino dalla nascita delle ferrovie in Italia erano state importate dall’estero, cominciavano
ad essere progettate e successivamente costruite dall’industria nazionale mentre le carrozze, fino ad allora tutte o quasi del tipo a due o tre assi, cominciavano ad
essere costruite su carrelli, aumentandone confort e velocità. Fecero la comparsa l’illuminazione delle vetture, il freno ad aria compressa Westinghouse e le ritirate,
inizialmente sulle carrozze di prima e di seconda classe e successivamente anche su quelle di terza. Nel 1905 le varie amministrazioni ferroviarie furono statalizzate e
nacquero le Ferrovie dello Stato FS che hanno conservato questa denominazione fino alla fine del XX secolo. Queste linee sono state ambientate in questi anni,
possono ospitare materiale rotabile sia delle RA ed RM, che delle neonate FS. Le strade sono percorse da carri, carrozze e calessi trainati da cavalli e dalle
automobili che all’inizio del XX secolo cominciavano a diffondersi pur essendo ancora appannaggio di pochi. Il periodo di riferimento per gli impianti è circa il 1910
e anche il paesaggio rurale e cittadino si riferisce a fotografie e planimetrie di quegli anni riprodotte nel modo più fedele possibile.