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renzo428
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Posted - 08/11/2020 :  11:53:44  Show Profile  Reply with Quote
Oggi è una rarità ma negli anni passati le nevicate erano più frequenti e copiose di oggi.
Nessuna regione ne era esclusa ad eccezione, forse, delle isole e notevole era la soggezione al traffico ferroviario poiché la neve ostacola il moto del treno al punto da poterlo bloccare.
Un treno famoso che rimase bloccato nella neve è l'Orient Express del romanzo di Agatha Christie tuttavia erano molti i treni che rimanevano bloccati anche per delle ore in mezzo alla neve. Un caso altrettanto famoso in ambiente ferroviario è quello di Gualdo Tadino sulla linea Roma - Ancona del 17 febbraio 1956, dove rimasero bloccati il treno e i mezzi che andarono in soccorso per un totale di 9 locomotive e 11 carrozze.

La storia si trova anche in rete ma a grandi linee è questa: il treno n.71 proveniente da Ancona, composto dalla locomotiva elettrica E428.111, un carro riscaldatore, un bagagliaio e sette vetture per un totale di 428t, sta viaggiando in orario sulla linea appenninica quando incontra una improvvisa ed eccezionale bufera di neve e vento.
Tra le località di Gualdo Tadino e Gaifana, incontra in sequenza due accumuli di neve che ne fanno progressivamente diminuire la velocità da 80 a 45 km/h. Superato l'ostacolo il macchinista da la massima potenza ma incontra un terzo accumulo talmente esteso che il 428 si infila nella neve fino a fermarsi con le ruote che slittano. Il treno retrocede, per provare a sfondare usando anche la sabbia ma non c'è nulla da fare. Ironia della sorte erano a pochi metri dalla fine della salita e il tratto successivo, in trincea, è sgombro.
Sono le 17 e fuori è buio, il treno non riesce né ad avanzare né a retrocedere tanta è la neve che si è accumulata anche dietro al treno. Provano a spalare la neve con la pala in ditazione al carro riscaldo ma invano. La temperatura intanto è scesa e nella notte raggiungerà i -20 gradi!
Vista l'impossibilità di muoversi il capotreno inizia una marcia nel buio per arrivare al telefono di linea più vicino e chiamare aiuto. Intanto a causa del forte vento una parte del tetto della vettura Cz 30.347 (una centoporte con cassa in legno) viene strappato e danneggia i fili della catenaria.
Sono le 17:30 quando da dietro il treno arrivano due locomotive a vapore Gr 735 (a quattro assi per treni merci pesanti) dotate di vomere e agganciate tender contro tender che provano prima a spingere il treno e poi visto che non riescono lo agganciano per portarlo indietro alla stazione di Gualdo Tadino ma la manovra non riesce, agganciano alora le ultime quattro vetture ma fatti 300 m restano bloccate e non riescono neppure a spingere le vetture di nuovo verso il treno.
Alle 19:40 si odono i fischi di un altro convoglio di soccorso proveniente da Gaifana, in direzione opposta, e formato da due locomotive a vapore Gr.741 con al centro un E428, un convoglio formidabile da 360 t e 4800 cavalli di potenza.
Il treno avanza fino a scorgere i fari del locomotore bloccato ma a circa 300 m devono fermarsi, anche loro bloccati dallo strato nevoso che cresce sempre più raggiungendo in alcuni punti i 5m di altezza.
Intanto circa 250 passeggeri che sono nella prima parte del treno ancora agganciato al carro riscaldatore godono del tepore prodotto da questo mentre quelli sulle quattro vetture sganciate, pur non riscaldate, a causa dell'affollamento riescono a rimanere abbastanza al caldo.
Verso le 22 da Fabriano partono altre due locomotive Gr.740 dirette verso Gualdo Tadino ma anche queste rimarranno bloccate verso mezzanotte in piena linea. Tale è la forza con cui i macchinisti tentano di sfondare l'accumulo di neve che in fase di recupero si scopre che la prima locomotiva era sviata e aveva rotto la traversa anteriore. Alle 23:20 da Fabriano parte un alocomotiva con una vettura carica di spalatori ma anche loro si ritrovano presto bloccati a causa della neve che accumulandosi provoca un corto circuito bnella cabina di alta tensione del locomotore.
Intanto tra Nocera Umbra e Gaifana anche un altro treno, il n.4558 è rimasto bloccato nonostante avessero provveduto ad agganciare due locomotive al treno.
Vista l'inutilità di iviare altri convogli si decide di attendere la il giorno successivo per far si che gli spalatori possano liberare i vari treni, tuttavia alle 10 del mattino la bufera continua con la stessa furia del giorno precedente e si decide di spostare vi viaggiatori nei caselli e le case lungo la linea dove possono trovare cibo e riparo. L'operazione viene conclusa grazie al personale dei treni bloccati ed alla Polfer.
I più anziani o impossibilitati alla marcia nella neve alta, sono raggiunti da sciatori volontari che portano loro coperte e generi di conforto.
Giungono anche i carabinieri e i vigili del fuoco che trovano il treno ricoperto dalla neve fin quasi ai finestrini e spalano la neve in corrispondenza delle porte per mantenere una via di accesso alle vetture bloccate.
Il giorno successivo viene liberato il treno 4558 che può raggiungere Gaifana mentre gli spalatori liberano progressivamente i vari convogli di soccorso rimasti bloccati.
Finalmente giungono anche alle vetture del treno bloccato. Il 20 febbraio verso le 15 si muove il locomotore E428.111 titolare, mezz'ora dopo vengono liberate le prime 6 vetture e verso le 16 anche le ultime 4. Non vi furono vittime.
Fortunatamente il treno rimase bloccato in una zona abitata, assai diverso sarebbe stato l'esito se si fosse arrestato in una zona priva di popolazione come accadde in un caso assai simile a Nercinsk nel 1931 in Siberia dove un treno merci rimase bloccato e furono ritrovati giorni dopo tutti morti assiderati.


Questo racconto per introdurre un carro di un tipo ormai scomparso dalle nostre ferrovie ovvero il carro spalaneve. Quello riprodotto era in uso a Belluno e il vomere era a contatto con un serbatoio dove si pompava acqua riscaldata dalla locomotiva al fine di evitare l'accumulo di neve sul vomere.



Si tratta di un carro che era già presente tra i download ma completamente rivisto e migliorato da me e Fulvio.

un caro saluto, renzo.
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